Cardelli Fioravante Gregorio Gaetano
Don Gaetano Cardelli nacque a Mosciano il 16 febbraio del 1880 da una modesta famiglia di piccoli proprietari terrieri. Il padre Alessandro, pur non essendo un uomo di cultura dotato d'intelligenza pratica curò con amore e fermezza l'educazione dei propri figli, facendoli diventare grandi professionisti. Pietro divenne veterinario apprezzato e competente, Roberto medico esemplare, Eugenio geometra, meglio conosciuto come "ingegner Cardelli", Celeste, donna di grandi virtù, fu destinata per volere paterno "a fare la donna di casa". Gaetano, com'era volere consuetudine presso ogni buona famiglia patriarcale, intraprese una via del tutto differente: il seminario. Ciò fu una fortuna per i cittadini di Mosciano: infatti, in trent'anni di vita dedicata agli altri e alla sua vocazione, egli svolse importanti opere educative e caritatevoli. Fu un parroco di gran modestia e generosità: infatti, aiutò molte famiglie povere di Mosciano, donò tutte le sue ricchezze, compresi i beni personali ereditati dalla sua famiglia.
Con il suo duro lavoro riuscì a procurare il denaro necessario per ristrutturare la Chiesa di Montone, per finanziare il seminario, l'asilo di Montone e sostenere le famiglie bisognose del suo paese. Ciò gli valse il titolo di "San Francesco di Montone".
Don Gaetano riuscì inoltre a dare una valida educazione a quei ragazzi che non avevano possibilità di studiare, offrendo un esempio di carità e perdono, insegnando loro a vivere secondo la religione e a farsi onore, tanto da meritarsi l'appellativo di "Don Bosco". La scuola di Cardelli era una scuola libera, non vincolata da programmi prestabiliti; una scuola in cui si respirava un'aria di famiglia. I suoi nobili insegnamenti formarono, molti giovani che diventarono poi professori, medici, veterinari. Don Gaetano Cardelli fu un grande amico di Don Luigi Illuminati, professore di lettere all'Università di Messina. Il liceo classico di Atri si chiama L. Illuminati, dal nome del dotto sacerdote. Ed è proprio la loro amicizia protagonista del libro dello storico moscianese Gaetano Zenobi "Mosciano - Ieri - Oggi": qui si narra di un dialogo immaginario tra i due, dove traspare la grande modestia di Don Gaetano. Infatti, nonostante il suo duro lavoro, non volle mai essere ricordato con effigi e altro, affermando di essere un povero prete che faceva solo il suo dovere.
Dopo questa vita intensa e ricca di impegni Don Gaetano morì a Mosciano l'8 luglio del 1948, tra lo stupore e il dolore di tutti. In virtù di questo grande affetto che la gente nutriva per lui fu quasi naturale e doveroso dedicargli la scuola media di Mosciano ad imperitura memoria. Questo però destò molte critiche poiché Don Gaetano in vita non scrisse alcun libro. In effetti, egli non pubblicò nessun'opera, ma archiviò nelle menti di tanti giovani un'intera biblioteca.
Ed è per questo che siamo fieri del nome della nostra scuola